Approvato un Piano nazionale ad hoc

La medicina di genere è diventata un passaggio obbligato per ogni Servizio sanitario. Dal punto di vista della salute, come sottolinea il volume “Dalla Medicina di genere alla Medicina di precisione” presentato nei giorni scorsi da Fondazione Onda, con il supporto di Farmindustria, esistono delle differenze tra uomini e donne. Pertanto serve un nuovo approccio da applicare a tutte le discipline mediche, tra cui la medicina del lavoro. E, in questo, l’Italia è all’avanguardia rispetto al resto d’Europa.

Medicina di genere, in cosa consiste?

La medicina di genere si basa sulle diverse caratteristiche biologiche, ma anche su fattori ambientali, socio-relazionali, economici e culturali, che influenzano lo stato di salute, la diagnosi, la cura oltre che l’attitudine alla prevenzione di uomini e donne. Tra i due sessi, vi sono differenze anche in ambito lavorativo, nonostante il divario si sta progressivamente riducendo. Dal “Libro bianco” emergono differenze sul rischio di infortuni o malattie professionali: meno di un terzo delle denunce di malattia interessa le donne (27,9%) e di queste circa il 90% riguarda malattie dell’apparato osteoarticolare. La stessa tendenza si può osservare per quanto riguarda gli infortuni che riguardano per lo più gli uomini (32,9 vs 67,1%).

Medicina di genere: le differenze tra uomo e donna

Stando al Libro bianco “Dalla Medicina di genere alla Medicina di precisione”, le donne soffrono di depressione da 2 a 3 volte più degli uomini, ma meno di malattie cardiovascolari, che però rappresentano la loro prima causa di morte. Alle donne basta fumare un terzo delle sigarette che fumano gli uomini per avere lo stesso rischio cardiovascolare. Mentre la donna con diabete ha un rischio cardiovascolare superiore del 44% rispetto all’uomo con pari compenso glicemico. Questi dati ci aiutano a comprendere come la medicina di genere, intesa come un approccio specifico per uomini e donne, sia utile e necessario.

Medicina di genere: lo scenario in Italia

Il volume di Fondazione Onda, pubblicato nell’anno di emanazione del Piano per l’applicazione e diffusione della medicina di genere, apre una nuova fase per l’attuazione di strategie atte a contrastate le differenze di genere nella salute. Ora è importante formare i medici di famiglia sull’importanza di cure sempre più mirate e personalizzate per la donna e l’uomo, per arrivare a risposte cucite su misura della specifica persona.