Una nuova ricerca sul declino cognitivo

Per invecchiare più lentamente e allontanare il rischio di declino cognitivo, vale una regola su tutte: imparare cose nuove. Ecco il risultato di una nuova ricerca dell’Università della California: scopri di più nelle righe che seguono!

Declino cognitivo: di cosa si tratta

Il cervello, come ogni altro organo, muscolo o lembo di pelle del corpo umano, invecchia. Questo processo da un lato inevitabile si consuma per ciascuno a ritmi diversi: talvolta il decadimento avviene in modo grave e irreversibile, prendendo la forma della demenza. La buona notizia è che alcuni tra i modi più efficaci di contrastare l’invecchiamento cerebrale, c’è quello di imparare diverse cose nuove e contemporaneamente.

Declino cognitivo: come prevenirlo

Imparare diverse cose nuove e contemporaneamente aumenta le capacità cognitive negli anziani. Questo, infatti, allontana il declino cognitivo ed è un po’ la stessa tecnica che userebbe un bambino. È il risultato di una ricerca dell’Università della California a Riverside, pubblicata su Journals of Gerontology, Serie B: Psychological Sciences. In sostanza, spiegano gli studiosi, l’importante è essere “spugne” e assorbire sempre nuove abilità da imparare, con la motivazione che diventa il combustibile quotidiano da usare.

Lo studio sul declino cognitivo

Lo studio ha portato a chiedere a adulti tra i 58 e gli 86 anni di seguire da tre a cinque corsi per tre mesi, per circa 15 ore alla settimana (un valore simile a quello di un corso universitario). Le lezioni comprendevano lo spagnolo, l’apprendimento dell’uso dell’iPad, la fotografia, il disegno e la pittura e la musica. I partecipanti hanno completato le valutazioni cognitive prima, durante e dopo gli studi per valutare la loro memoria di lavoro (ad esempio ricordando un numero di telefono per alcuni minuti), il loro controllo cognitivo (con la capacità di passare da un compito all’altro) e la loro memoria episodica (come il ricordo del luogo del parcheggio). Dopo solo un mese e mezzo i partecipanti hanno aumentato le loro capacità cognitive a livelli simili a quelli di persone con 30 anni di meno. “I partecipanti hanno colmato una differenza di 30 anni nelle capacità cognitive dopo solo 6 settimane e hanno mantenuto queste abilità mentre ne imparavano di nuove e molteplici”, ha commentato Rachel Wu, docente di psicologia che ha condotto l’analisi, in un articolo dell’Ansa.